Un viaggio tra disagi e disillusioni

In un mondo in cui le strade della periferia sembrano un campo di battaglia e la serenità è un miraggio, “PARABELLUM” di DOPPIOZERO si erge come un gri...

In un mondo in cui le strade della periferia sembrano un campo di battaglia e la serenità è un miraggio, “PARABELLUM” di DOPPIOZERO si erge come un grido disperato nel buio. Un album che, invece di risolvere i problemi, li amplifica, mettendo in luce il marcio che serpeggia nella società contemporanea. Tredici tracce che non risparmiano nulla e nessuno, registrate nel cuore pulsante di Torino, il DERUA Studios, un luogo dove si fa musica e si combatte per la sopravvivenza quotidiana. Che bel posto, vero? Un vero paradiso per chi ama affogare nei propri sogni e nell’avidità di un successo che sembra sempre più lontano.

Un viaggio tra disagi e disillusioni

Il titolo stesso, ispirato al motto latino “Si vis pacem, para bellum”, è una dichiarazione di guerra. DOPPIOZERO non si limita a raccontare storie; piuttosto, si immerge in una realtà dove il dolore è compagno di viaggio e la conquista della pace si ottiene solo attraverso la lotta. Ogni traccia è un pugno nello stomaco, un ricordo che riaffiora come un amante indesiderato. La precarietà lavorativa diventa il palcoscenico su cui danzano le delusioni e le aspirazioni, mentre il pubblico, ignaro, si trova a fare da spettatore a una rappresentazione cruda e spietata. Chi ha voglia di ascoltare un disco che fa riflettere quando si può semplicemente ballare?

Le voci che raccontano il disagio

I beat, taglienti come rasoi, sono il frutto di una squadra di producer di tutto rispetto: Diemme, Skandu, Elka e More Real. E se pensate che sia tutto qui, vi sbagliate di grosso. I featuring sono una vera e propria parata di voci che si intrecciano in un’unione perfetta di stili e storie, da Dima a Yoboy, passando per Chic e Carnera. Ogni artista porta con sé il proprio zaino di esperienze, creando un mix esplosivo che non lascia scampo. Ma chi ha bisogno di scampo quando si è già affogati nella miseria e nell’ipocrisia sociale? Certo, è difficile non farsi travolgere da questa tempesta di emozioni, ma è anche così che si costruisce il mito, giusto?

Un’immersione audiovisiva nel caos

Ad accompagnare il tutto, un’idea geniale: video esclusivi su Instagram. Perché non limitarsi a sentire quando si può anche vedere? Le riprese, realizzate tra Torino e Milano, amplificano l’esperienza di ascolto, portando il pubblico in un viaggio visivo che fa vibrare le corde dell’anima. Ogni immagine è una fucilata emotiva, un richiamo a non voltare le spalle alla realtà, a non nascondere la testa sotto la sabbia. Ma chi se ne frega? La vita continua e la musica, beh, è solo un’altra forma di distrazione. E noi siamo qui, pronti a ballare mentre il mondo brucia.

La tracklist: un manifesto di lotta

La tracklist di “PARABELLUM” è un vero e proprio manifesto, con brani come “CIRCO LOCO” feat. Dima e “Khalifa” feat. Yoboy che si stagliano nel panorama musicale come moniti di una generazione che lotta contro le disuguaglianze. Ogni pezzo è una scheggia impazzita di introspezione e denuncia sociale, un mix che non lascia spazio a compromessi. E qui arriva la domanda: chi ha voglia di ascoltare una musica che fa male? Ma, chissà, forse è proprio questo il punto. Forse la musica deve farci soffrire per poterci far crescere, oppure no? In un mondo dove l’ipocrisia regna sovrana, DOPPIOZERO si fa portavoce di chi non ha più voce.

Conclusioni aperte, ma non troppo

In un’epoca in cui tutto sembra essere concesso, “PARABELLUM” è un pugno nello stomaco, un viaggio in un universo dove la lotta è l’unica via d’uscita. Ma l’arte deve sempre portare un messaggio di speranza, vero? O forse è solo un modo per dirci che, mentre noi ci disperiamo, qualcun altro ride. E alla fine, chi se ne frega? La musica è solo un’altra forma di escapismo, e noi siamo qui, pronti a perderci nelle note e nei ritmi, mentre il mondo continua a girare, indifferente. Che meraviglia, non è vero?

Scritto da Redazione

Un brano esplosivo o solo fumo negli occhi?