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Quando un artista come Trigno, al secolo Pietro Bagnadentro, emerge con un EP dal titolo evocativo come “A un passo da me”, è impossibile non fermarsi a riflettere su ciò che queste parole possono racchiudere. Dopo aver conquistato il pubblico e la giuria ad Amici 24, dove ha trionfato nella Categoria Canto e ricevuto il Premio delle Radio, il cantautore astigiano si prepara a svelare non solo la sua musica, ma anche la sua anima. Uscito il 23 maggio per Warner Music Italy, il suo debutto discografico segna un momento cruciale nel panorama musicale contemporaneo, pieno di contaminazioni e introspezione.
Le tracce che raccontano un viaggio
Il progetto “A un passo da me” comprende sei tracce che fondono cantautorato moderno e influenze urban, un mix unico che riflette l’identità musicale di Trigno. Brani come “Maledetta Milano”, “100 sigarette”, “D’amore non si muore” e la title track “A un passo da me” non sono solo canzoni: sono finestre aperte su un mondo di emozioni, fragilità e speranza. Il cantautore ha saputo catturare l’essenza di ciò che molti giovani provano oggi, un disorientamento che si mescola a una ricerca di autenticità e connessione.
Il ritorno a casa e le emozioni di un artista
In attesa dei suoi primi concerti dal vivo, in programma a Milano e Roma, Trigno si concede il tempo di riflettere. “La prima cosa che ho fatto è tornare ad Asti e abbracciare i miei genitori”, racconta con un sorriso. È bello vedere come, dopo un’esperienza così intensa come quella di Amici, ci sia ancora spazio per le radici e le emozioni familiari. La musica, per lui, è stata una valvola di sfogo, una forma di espressione attraverso la quale ha potuto affrontare le sue vulnerabilità e gli alti e bassi della vita.
Fragilità e speranza: il messaggio di Trigno
“A un passo da me” non è solo un titolo, ma un messaggio potente. Trigno sottolinea l’importanza di raccontare le fragilità della sua generazione. “Mi piace che le persone, ascoltandomi, si ritrovino”, afferma. Ogni canzone è una testimonianza del suo percorso personale, un viaggio che lo ha portato a scoprire se stesso e il mondo che lo circonda. I brani, scritti per lo più prima della sua partecipazione al talent, sono un riflesso della sua evoluzione artistica e personale, un disco di speranza che invita a non arrendersi mai, a credere nel cambiamento.
Il successo di “Maledetta Milano”
Uno dei pezzi che ha colpito di più il pubblico è indubbiamente “Maledetta Milano”. Ma come è nato questo brano? “È nato in studio, mentre ci lamentavamo della vita frenetica a Milano”, racconta. Una canzone che racchiude in sé l’amore e l’odio per una città che, come molte altre, ha il potere di attrarre e respingere. La sua capacità di creare immagini vivide e di far sentire il pubblico parte di quella realtà è il segreto del suo successo. È un pezzo che parla non solo a chi vive a Milano, ma a chi, con sogni e ambizioni, aspira a una vita diversa.
La ricerca di un’identità musicale
Trigno ha dovuto intraprendere un viaggio di scoperta per arrivare al suo timbro vocale unico. “L’anno e mezzo prima di Amici è stato un periodo di grande ricerca”, confida. Ha esplorato vari stili, spesso con un approccio aggressivo, ma ha saputo trasformare il suo modo di cantare, bilanciando rabbia e dolcezza. Le sue vocal coach hanno giocato un ruolo fondamentale, aiutandolo a tirare fuori un lato più melodico e sensibile, creando così un marchio di fabbrica che lo distingue nel panorama musicale.
Un percorso inaspettato
Quando si è unito ad Amici, Trigno non si aspettava di arrivare così lontano. “Sono entrato il primo giorno e sono uscito l’ultimo”, dice con una certa incredulità. Il suo percorso non è stato privo di ostacoli; ricorda con frustrazione il momento in cui fu sospeso dalle lezioni. “La musica era la mia unica valvola di sfogo, e toglierla mi ha costretto a riflettere tanto”. Ma ogni difficoltà lo ha reso più forte, e alla fine ha saputo godersi appieno l’esperienza del serale.
Coerenza e autenticità
Trigno ha sempre mantenuto una certa coerenza nel suo percorso artistico, rimanendo fedele a se stesso. “Ho scelto di vivere l’esperienza come se fossi a casa”, afferma, mettendo in evidenza la sua determinazione a non snaturarsi per compiacere gli altri. Questa autenticità è ciò che lo rende speciale, e il suo approccio alla musica è un riflesso della sua personalità.
Riflessioni finali sulla musica
Qual è la lezione più importante che Trigno ha appreso fino ad oggi? “Non credo che la musica debba per forza insegnare, ma mi ha fatto riflettere molto su me stesso”, racconta. Ecco, forse riflettere è già un grande insegnamento. La musica, per lui, è un viaggio continuo, un modo per esplorare le emozioni e le esperienze di vita, per connettersi con gli altri e per scoprire nuove sfide. E mentre ci avviciniamo ai suoi concerti, non possiamo che aspettarci di vivere un’esperienza unica, ricca di emozioni e di passione.