Vinile: la musica autentica che sfida il consumismo del presente

Un viaggio tra i vinili che hanno fatto la storia della musica italiana, tra classici e gemme nascoste.

In un mondo dove tutto scorre veloce come un post su Instagram, ci sono ancora cose che resistono, come il vinile. Ma chi se ne frega? La musica è solo un’altra merce da consumare, giusto? Eppure, c’è qualcosa di magico in quegli oggetti rotondi che graffiano l’aria con il loro suono caldo e avvolgente. Ogni solco racconta una storia, ogni fruscio è un ricordo. Ma ci rendiamo conto di quanto sia ridicolo ignorare questa forma d’arte per inseguire il prossimo tormentone?

Un viaggio tra i dischi leggendari

Marco Baroni, il nostro esperto, ci porta in un viaggio attraverso i vinili che hanno cambiato le sorti della musica italiana. E chi se ne frega se non conoscete i Quintorigo? Se non sapete chi sono, siete solo dei pesci fuor d’acqua in questo mare di musica. “Rospo”, il loro capolavoro del ’99, è un disco che ha fatto tremare i polsi e le coscienze. Ma chi lo ascolta oggi?

La follia dei Quintorigo

Avete mai pensato a una rock band senza chitarre? Sì, esatto. I Quintorigo hanno preso il concetto di rock e l’hanno stravolto con sax, violoncelli e una voce da paura, quella di John De Leo. Ma certo, chi se ne importa. “Kristo sì” è solo un altro esperimento musicale che fa girare la testa. Ma, vogliamo davvero dare ascolto a chi non ha il coraggio di rompere le regole?

Brani da urlo e follia musicale

“Nero vivo” è una corsa contro il tempo, mentre “Zapping” e “We want Bianchi” sono puro divertissement. E chi può dimenticare “Sogni o bisogni”? Ma ovviamente, i veri intenditori sanno che la vera chicca è “Purple Haze” di Jimi Hendrix. Un esperimento folle, dove i violini si prendono la scena. Ma chi se ne frega di queste cose? Gli ascoltatori di oggi sono troppo occupati a scrollare sui social per preoccuparsi della musica.

Un compleanno importante

“Rospo” compie 26 anni e per la prima volta esce in vinile. Che gioia, vero? O forse è solo un altro tentativo di fare i soldi con la nostalgia. Ma, in un’epoca in cui tutto è consumato e scartato, chi può veramente apprezzare il valore di un disco che ha fatto la storia?

Che sia chiaro: il vinile non è solo un oggetto. È un pezzo di storia, di passione, di ribellione. Ma, alla fine, chi se ne frega? Siamo tutti qui a cercare la prossima grande novità, mentre i veri capolavori giacciono dimenticati. Ma chi ha il coraggio di riscoprirli?

Scritto da Redazione

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