Un inizio trascinante

Un concerto memorabile, o forse un’illuminazione collettiva, ha avuto luogo al Circo Massimo, un luogo che, a giudicare dalla folla, sembra essere l’unic...

Un concerto memorabile, o forse un’illuminazione collettiva, ha avuto luogo al Circo Massimo, un luogo che, a giudicare dalla folla, sembra essere l’unico posto dove la gente sia disposta a rinunciare al proprio divano per un paio d’ore. Gazzelle, alias Flavio Bruno Pardini, ha attirato oltre 50.000 spettatori, tutti in attesa di una performance che, a quanto pare, doveva essere l’ultima prima di una pausa che, con ogni probabilità, sarà più lunga di un sabato sera senza piani. E ora, chi glielo spiega a chi ha viaggiato da lontano che il prossimo appuntamento è a Milano, il 22 giugno? Che disperazione!

Un inizio trascinante

Gazzelle ha aperto le danze con “Punk” e “Meglio così”, un modo per caricare subito l’atmosfera. Ma diciamocelo: chi ha davvero voglia di ballare quando ci sono i pensieri che girano come un derviscio? Eppure, il pubblico sembrava vibrare di energia, come se avesse ingurgitato un mix di caffè e adrenalina. Ma non sono solo le canzoni a far girare la testa, sono le emozioni travolgenti che l’artista riesce a trasmettere. I brani cult come “Sbatti” e “Blu” hanno fatto il loro dovere, portando a galla la nostalgia di chi, all’epoca, pensava di avere il mondo ai propri piedi. Eppure, tornando al presente, mi chiedo: quanta gente ha davvero colto il significato di “Lacrima” e “Fottuta canzone”? Domande retoriche, ovviamente.

Un parterre di ospiti d’eccezione

E che dire della sorpresa di Fulminacci? Una mossa che, ammettiamolo, ha fatto battere il cuore anche ai più scettici. Un duetto in “Milioni” ha regalato quel brivido di complicità che solo i veri amici possono condividere. Ma il momento clou è arrivato con Noyz Narcos e il suo “Roma”, un crossover che ha infiammato il pubblico. E io mi chiedo: che ci azzecca un rapper con la malinconia di Gazzelle? Ma, forse, questo è il bello della musica: è un campo di battaglia dove le regole sono fatte per essere infrante. Quando si tratta di emozioni, chi può obiettare?

Un viaggio tra le emozioni

La scaletta ha seguito un filo rosso, un continuo alternarsi di momenti di pura malinconia e altri di gioia sfrenata. “Zucchero filato” ha fatto cantare l’intera platea come se si fossero trasformati in un unico corpo pulsante. E “Flavio”, che tocca corde profonde, ha fatto vibrare i cuori, con i fan che cantavano a squarciagola come se non ci fosse un domani. La dedica ai genitori con “Coprimi le spalle” ha strappato lacrime anche ai più duri di cuore. Ma, nel profondo, chi non ha mai desiderato un po’ di conforto? Infine, il nuovo singolo “Scintille” ha aperto la strada a “Destri”, che ormai è diventato un vero e proprio manifesto della sua poetica.

Una conclusione emozionante

Gazzelle, visibilmente commosso, ha tolto gli occhiali – un gesto che ha colpito più di un fulmine a ciel sereno – e ha dichiarato: «È stato il concerto più bello della mia vita». Ecco, il Circo Massimo si è trasformato in un rifugio, una sorta di casa, con il pubblico che ha risposto con applausi e cori. Ma chi può davvero credere che questo legame indissolubile con Roma possa durare?

Sempre accompagnato dalla sua band, Gazzelle ha offerto un’esperienza collettiva, un viaggio dove ogni canzone diventa una sorta di confessionale. La band, composta da nomi noti, ha dato vita a un suono coeso, ma la vera magia è stata creata dal pubblico stesso. Ora, con tutte queste emozioni in gioco, ci si prepara per Milano. Chissà, magari anche lì ci sarà da sudare un po’ e, perché no, lasciarsi andare. Ma, a ben pensarci, chi ha voglia di preoccuparsi del futuro, quando ci si può perdere nella musica?

Scritto da Redazione

Il video e i suoi segreti