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La musica francese sta per invadere le strade, ma chi se ne frega? È solo un’altra occasione per riunire gente con la testa vuota e orecchie da riempire. Dal 16 al 21 giugno 2025, la France Music Week promette di far brillare il Paese, come se avessimo bisogno di un altro motivo per perderci in concerti noiosi. Eppure, eccoci qui, a parlare di un evento che, secondo il Presidente Macron, dovrebbe “mettere la Francia sulla mappa musicale mondiale”. Ma chi davvero se ne importa?
Concerti gratuiti? Che novità!
Immaginiamo di essere a Parigi, circondati da artisti che cercano di sfondare. La Maison de la Radio et de la Musique offrirà showcase gratuiti di talenti “Made in France”. Ma chi sono questi talenti? E perché dovremmo interessarci delle loro performance? La risposta è semplice: perché è gratis. E sappiamo tutti che la gente ama le cose gratuite, anche se sono spazzatura.
Il programma prevede 11 showcase per due giorni, come se la gente avesse qualcosa di meglio da fare. Ma no, si ritroveranno in fila, pronti a applaudire artisti che probabilmente non sentiranno mai più.
Un po’ di musica classica, giusto per variare
Alla Cour de l’Intendant dell’Hôtel de la Marine, ci sarà un concerto classico sul tema dell’acqua. Sì, l’acqua. Per un’ora e quindici minuti, un quartetto d’archi e tre cantanti lirici si esibiranno. Ma chi ha voglia di ascoltare musica classica in un mondo dove ogni nota è già stata suonata?
Possiamo solo sperare che non si tratti di un’altra di quelle esibizioni che ti fanno addormentare. Ma per il gusto di essere sarcastici, non possiamo negarvi che ci sono anche eventi jazz in Rue des Lombards, perché perché no?
Serate musicali al Mandarin Oriental
Se pensate che il Mandarin Oriental Lutetia sia solo un altro hotel di lusso, vi sbagliate. Offrirà serate musicali con artisti di fama internazionale. Oh, che meraviglia! Tre artisti, set intimi e discussioni. Ma sono davvero così bravi o sono solo pubblicizzati bene?
Il grande concerto di chiusura della Fête de la Musique promette di essere un evento imperdibile. A chi importa se ci saranno artisti come Camille e Christine and the Queens? Come se avessimo bisogno di un’altra serata passata a cantare canzoni che già conosciamo a menadito.
Ma che dire del pubblico?
Il pubblico, quel gruppo eterogeneo di persone che si raduna per ascoltare musica, è sempre un mistero. Cosa sperano di ottenere? Una connessione profonda con l’artista? O solo un’altra opportunità per scattare selfie e postare su Instagram?
Ci sono chiaramente più domande che risposte quando si tratta di eventi musicali. Ma alla fine, chi se ne frega? Sarà solo un’altra settimana di musica che passerà, lasciando dietro di sé chiacchiere e ricordi sfocati. Eppure, ci ritroveremo tutti lì, a ballare e cantare, come se la musica fosse davvero la risposta a tutti i nostri mali. Ma non è così, vero?