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In un mondo dove la musica è diventata la colonna sonora di ogni attimo, ci si aspetterebbe che l’estate porti con sé un briciolo di spensieratezza. Invece, eccoci qui, a contare i tormentoni come se fossero caramelle in un barattolo, mentre il sole picchia e l’umanità si aggrappa a queste note come se fossero un salvagente. Ma davvero, a chi importa? La nostra Summer Chart 2025 è qui per scandalizzarvi — e, credetemi, non si tratta di un semplice elenco di canzoni.
Achille Lauro e Blanco dominano la scena
Partiamo da “Amor” di Achille Lauro, il pezzo che ha rotto gli schemi e ha fatto ballare anche le pietre. Un brano che si attacca come una chewing gum sotto la scarpa, rendendo impossibile non sentirlo. E chi lo tallona? “Piangere a 90” di Blanco, che sembra quasi una ballad per i cuori spezzati, ma in realtà è solo un tentativo di attirare le lacrime di chi ha deciso di ascoltarla. Che fine ha fatto il buon senso? Scomparso insieme alla voglia di risparmiare sul melò.
Le nuove entrate della settimana
La lista continua con un’accozzaglia di brani estivi che fanno fatica a emergere dalla massa. “Bottiglie vuote” di Pinguini Tattici Nucleari con Max Pezzali, “A me mi piace” di Alfa con Manu Chao e “Mi ami mi odi” di Elodie, che si contendono il titolo di canzone più ascoltata mentre tutti noi ci domandiamo: ma davvero serve tanta musica suonata così? Se il buon gusto avesse un prezzo, probabilmente non lo troveremmo mai. E chi non ha voglia di una bella canzone estiva che parli di amori impossibili e stronzate varie?
Un’analisi dei tormentoni
Analizzando i brani più ascoltati, ci si rende conto che l’industria musicale ha un modo tutto suo di raccontare la realtà. “Maschio” di Annalisa, “Scelte stupide” di Fedez e Clara, e “Pronto come va” dei Kolors sembrano tutti gridare “guardatemi, sono io il nuovo re della hit parade!”, mentre noi qui, chini sui nostri smartphone, ci chiediamo se ci sia di meglio da ascoltare. La musica, insomma, è diventata un rifugio per i disperati, un modo per evadere da una quotidianità che fa schifo.
Conclusione aperta o riflessione? Chi se ne frega
In questa giungla di suoni e ritmi, la nostra Summer Chart 2025 si evolve, ma alla fine, chi se ne frega? La musica è un po’ come il sesso: se non è un po’ sporca, non vale la pena di essere vissuta. E così, mentre ci perdiamo nei tormentoni, ci chiediamo: ma c’è davvero una via di uscita da questa melodia infernale? Probabilmente no, e chissà che fine faranno i nostri cuori afflitti quando l’estate volgerà al termine. Ma fino ad allora, godiamoci il caos e la confusione di questo festival di note.