La morte di Brian Wilson, avvenuta a 82 anni, non segna solo la fine di un’era, ma l’uscita di scena di un uomo che ha saputo resistere a tutto. Un artista che, per alcuni, è stato un simbolo di innocenza giovanile, per altri un’anima tormentata, un genio della musica, o semplicemente un eccentrico che suonava il pianoforte in una gigantesca sabbiera. Cosa rimane, però, di un uomo che ha affrontato i demoni della sua mente e ha continuato a creare? Un’eredità che sa di immortalità.
Un’infanzia segnata dalla musica
Fin da bambino, Wilson si è innamorato della musica, ascoltando Rhapsody in Blue di Gershwin. Immaginate un ragazzino che, in una casa a Inglewood, California, scopre che la melodia può trasmettere emozioni che le parole non riescono a catturare. Ma chi se ne frega dei dettagli, giusto? Questo è solo l’inizio di un lungo percorso costellato di successi e tragedie, di alti e bassi che avrebbero potuto mandare chiunque a quel paese. Eppure lui ha perseverato, come un cane che continua a scavare nella sabbia, sempre in cerca di qualcosa di più grande.
La competizione e la follia
Wilson non ha mai avuto paura di sfidare i Beatles, ma questa competizione ha avuto un costo. Un nervoso crollo che ha segnato la sua vita e la sua carriera. Ma hey, chi non ha mai desiderato sentirsi un po’ fuori di testa? La musica era la sua unica terapia, e la sua capacità di comunicare attraverso le note era una forma di resistenza. Non è un caso che molti dei suoi brani siano diventati colonne sonore di vite vissute in modo intenso, tra alti e bassi, tra luci e ombre.
Il lascito di un genio
Il suo lascito non è solo nei dischi che ha pubblicato, ma nel modo in cui la sua musica è stata accolta e reinterpretata nel corso degli anni. I Beach Boys, a differenza dei Beatles, sono rimasti attivi nel panorama musicale fino al ventunesimo secolo. Ma cosa significa questo? Che si possono trovare gemme perdute e progetti strambi, come una bizzarra collaborazione country. Insomma, la follia in musica non ha mai fine. E mentre Wilson si destreggiava tra le sue fragilità, il mondo continuava a chiedere di più.