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Un artista di straordinario talento
Giorgio Cocilovo, storico chitarrista di Renato Zero e figura di spicco nel panorama musicale italiano, è scomparso all’età di 68 anni dopo una lunga malattia. Nato a Milano nel 1956, Cocilovo ha dedicato la sua vita alla musica, diventando uno dei massimi esponenti della chitarra nel nostro paese. La sua carriera è iniziata giovanissimo, quando il suo talento fu notato da Tullio De Piscopo nel 1976, aprendo la strada a una serie di collaborazioni con artisti di fama internazionale.
Collaborazioni illustri e un legame speciale con Renato Zero
Nel corso della sua carriera, Cocilovo ha avuto l’onore di suonare con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana, tra cui Mina, Adriano Celentano e Gianni Morandi. Tuttavia, è con Renato Zero che ha instaurato un legame artistico duraturo, che ha segnato la sua carriera per oltre trent’anni. Dalla storica “ZerOpera” del 1993 fino all’ultimo tour “Autoritratto” previsto per la primavera del 2024, Cocilovo ha accompagnato Zero in centinaia di concerti, contribuendo in modo significativo al successo del cantautore romano.
Un maestro anche dietro le quinte
Oltre a essere un chitarrista di talento, Cocilovo ha ricoperto ruoli fondamentali come arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra. La sua esperienza si è estesa anche all’insegnamento, con incarichi presso il CPM Music Institute e il Conservatorio Boito di Parma. La sua passione per la musica e la sua dedizione all’insegnamento hanno ispirato generazioni di giovani musicisti. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di chi lo ha conosciuto e apprezzato.
Il cordoglio del mondo musicale
La notizia della sua morte ha suscitato un profondo cordoglio tra i fan e i colleghi. Carlo Conti, durante una conferenza stampa, ha voluto ricordare Cocilovo, sottolineando il suo contributo alla musica italiana. I fan di Renato Zero, noti come “Sorcini”, lo consideravano parte della loro famiglia, e i messaggi di affetto e ricordo si sono moltiplicati sui social media. Franco Mussida, fondatore del CPM, ha descritto Cocilovo come un artista dalla “lucida genialità” e dalla “purezza di cuore”, evidenziando l’impatto che ha avuto su tutti coloro che lo hanno incontrato.