La storia di Piero Pelù e la convivenza con l’acufene

Piero Pelù condivide la sua esperienza con l'acufene dopo un grave incidente acustico.

Piero Pelù, noto cantante italiano e cofondatore dei Litfiba, ha recentemente condiviso la sua esperienza con un disturbo che lo ha colpito in modo significativo: l’acufene. Da oltre tre anni, Pelù vive con un rumore incessante nelle orecchie, un suono che lo accompagna quotidianamente, a causa di un errore commesso da un fonico durante una sessione di registrazione nel 2025.

Un incidente che cambia la vita

Durante un’intervista, Pelù ha descritto l’incidente che ha cambiato la sua vita. Un fonico distratto ha causato un shock acustico utilizzando le cuffie in modo errato, portando il cantante a perdere conoscenza. “Mi è sembrato di esplodere”, ha dichiarato, evidenziando la gravità della situazione. Da quel momento, ha iniziato a convivere con una forma di acufene che si è dimostrata incurabile.

Le conseguenze dell’acufene

L’artista ha spiegato come questo disturbo influenzi la sua vita quotidiana. “Non sono diventato sordo, ma ho sviluppato un’ipersensibilità a certe frequenze”, ha raccontato. Per affrontare questa nuova realtà, Pelù ha dovuto adattare le sue abitudini. Quando si trova in ambienti rumorosi, come ristoranti o concerti, è costretto a indossare i tappi per le orecchie, per proteggersi dai suoni acuti che possono risultare dolorosi.

La lotta interiore e il ritorno alla musica

Nonostante il suo successo e il suo talento, Pelù ha vissuto periodi di profonda depressione a causa dell’acufene. “Non so se l’incidente abbia scatenato questa condizione, ma da allora ho avuto alti e bassi”, ha confessato. Tuttavia, ha trovato conforto nella musica, che è sempre stata una parte fondamentale della sua vita.

Un nuovo progetto artistico

Per affrontare la sua esperienza, Pelù ha deciso di dar vita a un documentario intitolato Rumore Dentro, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Questo progetto non è solo un modo per raccontare la sua storia, ma anche una ricerca di una nuova normalità dopo l’incidente. “Non è un biopic, è un viaggio attraverso la mia vita e la mia arte”, spiega l’artista, che ha messo insieme foto e filmati risalenti agli anni ’80.

Riscoprire se stessi attraverso l’arte

Riflettendo sulla sua carriera, Pelù ha rivelato di aver riscoperto parti di sé stesso attraverso il montaggio del film. “Ho aperto un grande baule di ricordi e ho trovato immagini e video che mi hanno sorpreso”, ha affermato. Attraverso questo processo, ha potuto esplorare il suo passato e il suo percorso musicale, un viaggio che lo ha portato a riscoprire il suo amore per la musica e l’arte.

Un legame con la famiglia

Nel documentario, Pelù non esita a mostrare anche il suo legame con la famiglia, parlando dei suoi genitori, che hanno vissuto esperienze difficili durante la guerra. “Mio padre, ora novantottenne, ha momenti di lucidità straordinari”, racconta, evidenziando l’importanza dei legami familiari nella sua vita. Inoltre, ha parlato della sua barboncina, Tina, che lo accompagna ovunque e che rappresenta una fonte di conforto nei momenti difficili.

In conclusione, Piero Pelù continua a combattere la sua battaglia contro l’acufene, ma lo fa con coraggio e determinazione. La sua capacità di trasformare la sofferenza in arte è un esempio di resilienza e creatività. Con nuovi progetti in cantiere e una continua ricerca di equilibrio, il cantante dimostra che, nonostante le avversità, è possibile trovare una via d’uscita e continuare a brillare.

Scritto da Redazione

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