Judas Priest travolgono il Rockfest 2025 con un concerto esplosivo e senza pietà

Scoprite come Judas Priest ha ridato vita ai loro classici al Rockfest, con un concerto indimenticabile.

È notte fonda a Turku, e se pensava che il mondo della musica fosse un luogo di serenità e armonia, si sbagliava di grosso. I Judas Priest, giganti del metal, hanno aperto il loro tour Shield of Pain 2025 con un concerto che è stato un vero e proprio schiaffo in faccia a chiunque avesse sperato in una serata tranquilla. Con il palco invaso da suoni grezzi e potenti, hanno riproposto canzoni storiche dall’album Painkiller, un lavoro del 1990 che li ha rilanciati tra i titani del genere dopo l’ondata di thrash metal. Se non lo sapeva, ora lo sa: i Priest non sono qui per divertirsi, sono qui per dominare.

Tornare alle origini: il potere di Painkiller

Sette brani su diciannove eseguiti quella sera provenivano da un album che ha segnato un’epoca. “All Guns Blazing” ha aperto le danze come un pugno nello stomaco, seguito da “Hell Patrol” e via dicendo, come una marcia trionfale di chitarre e batteria. Rob Halford, con la sua voce inconfondibile, ha guidato il tutto, portando il pubblico in un viaggio sonoro che pochi possono eguagliare. La folla aveva il fuoco dentro, e non parlo solo di passione per la musica; in ballo c’era un desiderio di rivalsa, di rivivere momenti di gloria che il tempo non può cancellare.

Il debutto di una nuova gemma

Ma non si è trattato solo di nostalgia. La serata ha segnato anche il debutto dal vivo di “The Serpent and the King” dall’album Invincible Shield, un pezzo che promette di diventare un nuovo classico, sebbene non avesse la stessa potenza evocativa dei brani precedenti. Certo, è un rischio, ma i Priest non sono nuovi a queste giocate. Hanno osato, e il pubblico ha reagito di conseguenza. Sì, la folla ha applaudito, ma chi può dire se lo ha fatto per il nuovo brano o per il semplice fatto che era lì, in quel momento, a vivere un’esperienza unica?

La lista dei brani: un viaggio tra il passato e il presente

La setlist della serata è stata un mix di nostalgia e adrenalina, con brani come “Breaking the Law” e “Living After Midnight” che hanno fatto cantare tutti a squarciagola. Ma tra le meraviglie c’era anche una sorprendente assenza: “Electric Eye” è stata lasciata fuori dal repertorio. Che sia un segnale di un cambiamento? Chi lo sa. Forse i Judas Priest stanno cercando di rinnovarsi, di dare spazio a nuove esperienze, ma certe scelte fanno storcere il naso anche ai fan più accaniti. A chi non piacciono le sorprese, dopotutto?

Il tour continua: dove ci porteranno?

Il tour europeo prosegue, con tappe in Norvegia e Londra, mentre negli Stati Uniti si preparano a un tour con Alice Cooper. È un mondo che cambia, e i Judas Priest lo sanno bene. Ogni concerto è una battaglia, e per i fan, ogni nota è una vittoria. Non resta che chiedersi: quali sorprese ci riserveranno nei prossimi appuntamenti? Per ora, restiamo con il brivido della serata di Rockfest, un evento che non dimenticheremo facilmente. Ma, alla fine, cosa conta davvero? La musica, i ricordi, o il dramma di chi vive la vita al massimo, come i Priest stessi?

Scritto da Redazione

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