Bon Jovi torna sul palco di Nashville dopo il dramma vocale e le critiche

Bon Jovi si esibisce a Nashville, un concerto atteso dopo le difficoltà vocali del frontman.

Finalmente, dopo un’assenza che puzzava di fallimento, Bon Jovi ha ripreso a calcare il palco. Non è che il pubblico non lo desiderasse, ma il frontman Jon Bon Jovi ha dovuto affrontare i suoi demoni vocali. E ora, eccolo qui, a Nashville, come se stesse dicendo: “Non sono ancora morto, cazzo!”. La band, con i suoi 40 anni di carriera, ha portato un mix di nostalgia e adrenalina, anche se, chiariamo, non è che il pubblico avesse bisogno di un’altra celebrazione della mediocrità musicale degli anni ’80.

I dettagli del concerto

La performance si è svolta al Marathon Music Works, in un evento organizzato da Runaway Tours. Le regole erano chiare: niente telefoni, niente riprese, solo la magia del momento. Ma, in un mondo dove si è sempre più portati a immortalare tutto, come si può pretendere che il pubblico si astenga dal documentare l’ennesima versione di “Livin’ on a Prayer”? Magari era un trucco per evitare che i fan si rendessero conto che le corde vocali di Jon non sono più quelle di una volta. Ma chi se ne frega, giusto? La musica è quella che conta, o almeno così ci dicono.

Un repertorio che sa di déjà vu

Il setlist non ha risparmiato i classici: da “Wanted Dead or Alive” a “You Give Love a Bad Name”, fino a “It’s My Life”. Ma, a chi importa? Siamo onesti: il pubblico è lì per l’effetto nostalgia, non per scoprire nuove perle. Due brani dal loro album del 2020 e un nuovo singolo del 2024, “Legendary”, hanno fatto capolino, ma chi li ascolterà davvero? La verità è che l’industria musicale è un circo che continua a girare, e Bon Jovi è solo uno degli animali che cerca di rimanere in equilibrio sulla sua palla.

Un passato difficile da digerire

Prima di questo concerto, la band aveva fatto la sua ultima apparizione nel 2022. Jon si era trovato a combattere con problemi vocali seri, anche se, a dirla tutta, chi non ha mai avuto una crisi vocale all’apice della carriera? I suoi tentativi di tornare a una routine normale sono stati accolti con scetticismo. “Voglio tornare a cantare per due e mezzo ore, quattro notti a settimana” ha dichiarato. Ma, a chi importa? La sua salute è un dettaglio che nessuno sembra voler affrontare. Dopotutto, siamo qui per il dramma, non per la realtà.

Riflessioni finali

Quindi, cosa resta dopo una serata di rock e nostalgia? Forse una sensazione di incompiuto. Bon Jovi ha risposto all’appello, ma il pubblico avrà mai la stessa energia di un tempo? La musica è cambiata, e così anche il modo in cui la viviamo. Ma che importa, l’importante è che continuino a suonare, anche se a volte sembra che stiano solo cercando di mantenere viva una fiamma che brucia sempre più fioca. E chissà, magari alla fine, questa farsa potrebbe anche funzionare.

Scritto da Redazione

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