Una scoperta accidentale

Immaginate di trovarvi ad un festival musicale, circondati da una folla di fan scatenati, e di sentire un urlo che rimbomba come un tuono. A chi non verrebb...

Immaginate di trovarvi ad un festival musicale, circondati da una folla di fan scatenati, e di sentire un urlo che rimbomba come un tuono. A chi non verrebbe voglia di scappare, o almeno di mettersi le dita nelle orecchie? Ma non è così che Jesse Leach, frontman dei Killswitch Engage, ha scoperto il suo dono. Un talento che è sbucato da un momento di crisi, un incidente che ha rivelato il suo potere vocale. E ora, dopo anni di sudore e sangue, eccolo qui a raccontarci come è passato da un ragazzino curioso a una leggenda del metalcore.

Una scoperta accidentale

Leach ricorda quel momento cruciale: “Avevo 14 anni, quasi 15, quando ho realizzato di avere una voce che faceva paura.” Immaginatevi, un adolescente che si fa male e, invece di piangere come un bambino, emette dei growl che avrebbero fatto rabbrividire anche il diavolo. Un modo brillante per attirare l’attenzione, non credete? E così, tra un urlo e un altro, il nostro eroe ha trovato la sua strada nel mondo della musica. Ma chi ha mai detto che la vita di un cantante è facile? Non è tutto glitter e luci, ma piuttosto una battaglia costante contro la propria voce e le aspettative altrui.

Le reazioni dei genitori

Ma come l’hanno presa i suoi genitori? “Non avevano idea di cosa pensare,” racconta Leach, con un sorriso che sembra dire “Ma chi se ne frega?” La verità è che non ci sono manuali su come allevare un futuro rocker. E, francamente, chi vorrebbe seguire le regole? La musica è caos, è passione, è l’urlo di una generazione affamata di espressione. E quando il tuo figlioletto inizia a urlare come un forsennato, beh, è chiaro che ci sono grosse possibilità che tu possa sentirti un po’… preoccupato. Ma è proprio questo il bello: nessuno sa come si fa, e tutti stanno solo improvvisando!

Il nuovo album e il tour

Ora, a distanza di anni, i Killswitch Engage sono tornati sulla scena con il loro ultimo album, “This Consequence”, uscito a febbraio. E indovinate un po’? Si preparano per il loro tour “Summer of Loud” del 2025, con band del calibro di Beartooth e Parkway Drive. La solita giostra infernale, dove le chitarre urlano più forte delle voci e il sudore si mescola con il sangue. Un paradiso per i fan, un incubo per i vicini. Ma chi se ne frega? L’importante è che la musica continui a suonare, anche a costo di far saltare i timpani a qualche sfortunato.

Conclusioni inattese

Insomma, la vita di un rocker non è per i deboli di cuore. È una serie di alti e bassi, di urla e silenzi, di successi e fallimenti. E voi, siete pronti a seguirli in questo viaggio? O preferite rimanere a casa, al caldo, con una bella tazza di tè? Non c’è bisogno di rispondere, la scelta è solo vostra. Ma ricordate: la musica è vita, e la vita è un palco, pronto ad accogliere ogni tipo di urlo, ogni nota stonata. Quindi, che ne dite? Pronti a lasciare il segno?

Scritto da Redazione

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