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Piero Pelù, il celebre cantante italiano, ha recentemente aperto il suo cuore riguardo a una condizione che lo affligge: lacufene. Questo disturbo uditivo, che si manifesta con la percezione di suoni inesistenti, è diventato parte della sua vita dopo un incidente avvenuto in uno studio di registrazione. Durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Pelù ha condiviso i dettagli di questo episodio e delle sue conseguenze.
Un incidente in studio e le sue ripercussioni
Nel corso di un lavoro in studio, un errore commesso da un fonico ha avuto gravi conseguenze per Pelù. L’artista ha descritto come un’improvvisa esplosione delle cuffie abbia causato un shock acustico, portandolo a svenire. “Mi è successo qualcosa di inaspettato”, ha dichiarato, aggiungendo che ha dovuto affrontare un periodo difficile per elaborare l’accaduto. “Per fortuna, ho solo un’ipersensibilità a certe frequenze, ma il percorso non è stato semplice”, ha continuato il cantante.
La vita con l’acufene
Pelù ha spiegato che, da quel momento, ha dovuto adattare il suo stile di vita. “Quando esco, indosso spesso dei tappi per le orecchie, specialmente in ambienti affollati o ristoranti, dove i rumori possono diventare insopportabili”, ha detto. La sua condizione lo ha costretto a fare i conti con continui alti e bassi emotivi, affermando che l’acufene lo accompagnerà per tutta la vita. “Non posso fare altro che convivere con questo disturbo”, ha riconosciuto.
Comprendere l’acufene
Ma cos’è esattamente l’acufene? Secondo gli esperti, è un sintomo e non una malattia vera e propria. Si manifesta come un suono percepito senza una fonte esterna, che può variare da fischi a ronzii. Colpisce circa il 15% della popolazione, con oltre sei milioni di casi stimati solo in Italia. Il dottor Roberto Teggi, otorinolaringoiatra, spiega che le cause dell’acufene possono essere molteplici, da esposizioni a rumori forti a problemi di salute dell’orecchio, fino a fattori emotivi come lo stress.
Le strategie terapeutiche
Attualmente non esiste una cura definitiva per questo disturbo, ma ci sono diverse strategie terapeutiche disponibili. Una delle più promettenti è la Tinnitus Retraining Therapy (TRT), che utilizza suoni esterni per aiutare il paziente a riadattarsi e a ridurre la percezione del suono fastidioso. “L’obiettivo è raggiungere un mixing point, dove il cervello può integrare i suoni percepiti con quelli reali”, spiega il dottor Teggi. Inoltre, per chi soffre di acufene notturno, l’uso di generatori di suoni ambientali può risultare utile.
La resilienza di Piero Pelù
Nonostante le sfide, Piero Pelù non si è lasciato abbattere dalla sua condizione. È tornato sulla scena musicale con il suo album “Deserti” e ha creato un documentario intitolato “Rumore Dentro”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, dove racconta la sua esperienza con l’acufene. Il suo coraggio nel condividere questa realtà ha messo in luce un problema che colpisce molte persone, rendendo la sua storia un’importante testimonianza per chi vive situazioni simili.
Infine, la vicenda di Pelù serve anche da monito per tutti coloro che lavorano o si divertono in ambienti rumorosi: la prevenzione è fondamentale. Utilizzare tappi per le orecchie e sottoporsi a controlli regolari dell’udito può aiutare a evitare danni permanenti. La storia di Piero Pelù dimostra che, nonostante le difficoltà, è possibile trovare un modo per convivere con l’acufene e continuare a vivere pienamente.

