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Un’ode all’impermanenza
Nel contesto di un mondo post-pandemico, l’artista norvegese Jenny Hval ha creato un’opera unica, Iris Silver Mist, che riflette sulla fragilità della vita e sulla bellezza delle esperienze transitorie. Con il suo nono album, Hval riscopre la sua passione per il profumo, intitolando l’album come una fragranza iconica della casa francese Serge Lutens. Questo profumo, descritto come “il più polveroso e radicato iris immaginabile”, diventa una metafora potente per le canzoni che esplorano il confine tra il tangibile e l’intangibile, tra memoria e attualità.
La performance come espressione di vita
Una delle tematiche centrali di Iris Silver Mist è la performance stessa. In tracce come “I don’t know what free is”, Hval si interroga sul significato della pratica creativa, proponendo domande profonde su cosa significhi realmente esibirsi. La sua voce, delicata e potente, si intreccia con melodie sintetizzate, creando un’atmosfera quasi eterea. In “All night long”, l’artista descrive la performance come un atto di esistenza, un modo per sfuggire alla scelta e alla morte, mentre un ritmo jazz cosmico si sviluppa, offrendo un momento di pura espressione.
Il flusso dell’impermanenza
L’impermanenza si manifesta in ogni pezzo di Iris Silver Mist. Nella traccia “The gift”, Hval canta di oggetti quotidiani che cambiano nel tempo, come la birra versata che si asciuga. Questa visione del mondo, in cui tutto è in costante cambiamento, ci ricorda che anche le esperienze più comuni possono rivelare bellezza e significato se le osserviamo con attenzione. “The artist is absent”, uno dei brani più club-oriented dell’album, esplora l’idea di un palcoscenico vuoto, creando una sensazione di nostalgia e assenza attraverso suoni distorti e sintetizzatori graffianti.
Un viaggio tra sogno e realtà
La dimensione onirica di Iris Silver Mist si fa sentire fortemente nell’apertura “Lay down”, dove Hval si definisce un “guardiano dell’in-between”. Qui, una nebbia di suoni sintetici avvolge l’ascoltatore, creando un’atmosfera quasi magica. La presenza di una falce, simbolo di distruzione e rinascita, appare come un elemento di fragilità, esprimendo la bellezza che può emergere anche dai momenti più oscuri.
Trasformazioni e simbiosi
La canzone “To be a rose” rappresenta un momento di fusione tra l’artista e la sua essenza. La rose si trasforma in una sigaretta, simboleggiando la dualità della vita e le esperienze che ci plasmano. Hval descrive il suo canto mentre la madre fuma, creando un’immagine di intimità e connessione. La musica diventa un veicolo per esplorare il corpo, la memoria e l’identità, invitando l’ascoltatore a riflettere su come le esperienze personali si intrecciano con il mondo che ci circonda.
Un messaggio di bellezza e trasformazione
Nel complesso, Iris Silver Mist di Jenny Hval è un’opera che celebra l’impermanenza e la trasformazione. Le sue melodie evocative e i testi profondi sfidano l’ascoltatore a trovare la bellezza in ogni fase della vita. Anche un profumo che svanisce può rivelare note sottili e affascinanti, proprio come le esperienze che viviamo. Hval ci invita a esplorare queste sfumature, rendendo il suo ultimo lavoro un ascolto imperdibile per gli appassionati di musica e arte.