Il misterioso suono del waterphone nel cinema horror

Scopri il fascino del waterphone, strumento che ha reso indimenticabili molti film horror.

Il mondo del cinema horror è ricco di elementi che riescono a catturare l’attenzione e a creare atmosfere di suspense. Tra questi, un suono in particolare ha un ruolo fondamentale: quello del waterphone. Questo strumento, dall’acustica inquietante, è diventato un marchio di fabbrica per film che vogliono incutere timore e meraviglia. Ma cosa rende questo suono così affascinante e spaventoso al contempo?

Le origini e la costruzione del waterphone

Inventato da Richard Waters negli anni ’60, il waterphone è un dispositivo musicale unico nel suo genere. Ispirato, in parte, dai tamburi tibetani, questo strumento combina una ciotola in acciaio inossidabile con delle aste di bronzo, all’interno delle quali viene inserita una piccola quantità d’acqua. La magia avviene quando il musicista percuote o sfrega le aste: il risultato è un suono etereo e spettrale, capace di evocare immagini di fantasmi e presenze inquietanti. Non a caso, il waterphone è spesso descritto come un richiamo sottomarino, simile al canto delle balene, ma con una qualità che fa accapponare la pelle.

Un suono che fa paura

Il waterphone è diventato un elemento imprescindibile in molti film horror, contribuendo a creare atmosfere di tensione e paura. Pellicole iconiche come “Aliens”, “Poltergeist” e “Let the Right One In” hanno utilizzato questo strumento per dare vita a momenti di pura angoscia. Ogni volta che il suono del waterphone risuona, gli spettatori possono sentirsi trasportati in un mondo di incertezze, dove l’ignoto si nasconde dietro ogni angolo. Ma non è solo il cinema horror a sfruttare il potere di questo strumento: anche programmi televisivi e reality show, come le versioni americane di “Kitchen Nightmares” e “Hell’s Kitchen”, lo usano per accentuare momenti di tensione.

Il waterphone nella musica moderna

Non solo nel cinema, il waterphone ha trovato spazio anche nella musica di artisti contemporanei. Musicisti come Björk e Tom Waits hanno incorporato questo strumento nelle loro opere, dimostrando come il suo suono unico possa arricchire anche generi musicali lontani dal terrore. Inoltre, figure pubbliche come Kamala Harris hanno utilizzato il waterphone in contesti più leggeri, dimostrando la versatilità di questo strumento che riesce a navigare tra il serio e il faceto.

Il fascino del mistero

Il waterphone non è solo uno strumento musicale; è un simbolo di mistero e inquietudine. La sua capacità di evocare emozioni forti, dalla paura all’incanto, lo rende un elemento affascinante da esplorare. Ogni volta che ascoltiamo il suo suono, ci immergiamo in un racconto che può essere oscuro, ma anche incredibilmente affascinante. Per gli appassionati di musica e cinema, il waterphone rappresenta un ponte tra realtà e finzione, tra il conosciuto e l’ignoto.

Scritto da Redazione

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